Adam Smith: Lettere. 1740-1790, presentato a Lodi Liberale

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Adam Smith “Lettere. 1740-1790”, pubblicato da Rubbettino Editore, è il libro presentato il 21 gennaio nella 297esima serata di Lodi Liberale insieme a Maria Pia Paganelli (Professore di Economia alla Trinity University di San Antonio), Adelino Zanini (Professore di Filosofia politica e di Etica economica all’Università Politecnica delle Marche) e Fabrizio Simon (Ricercatore di Storia del pensiero economico all’Università degli studi di Palermo).
“Lodi Liberale è un’associazione culturale che si occupa principalmente di organizzare delle serate per presentare dei libri, in compagnia dei loro autori. L’associazione ha presentato oltre 100 classici, vive di volontariato e si mantiene grazie alle donazioni e al tesseramento.” Il Presidente di Lodi Liberale ha introdotto la serata ricordando il professor Lorenzo Infantino, studioso esponente della Scuola Austriaca, che è venuto a mancare la settimana scorsa improvvisamente.
Il testo presentato in serata è stato tradotto da Lorenzo Maggi, con la riuscita di un volume che rimarrà per appassionati  studiosi e curiosi. Questo libro è stato realizzato grazie alla collaborazione e al finanziamento e contributo di diverse associazioni e donatori.
“Questo è un testo fondamentale per poter comprendere l’opera pubblicata di Adam Smith. Grazie alla lettura delle lettere è possibile comprendere a fondo la vita di Adam Smith; in alcuni momenti ci sono stati segni di significative insicurezze ed incertezze, tra cui anche il suo enorme autocontrollo relativamente a quanto scrivesse e a quanto rimanesse della sua opera, pensando spesso al seguito. Il complesso pensiero dell’autore si comprende solamente nella lettura anche delle lettere. Il momento storico che riguardava Smith era molto importante: parliamo dell’Illuminismo Scozzese. Tutto ciò è estremamente importante ed è possibile realizzarlo solamente unendo alle opere la corrispondenza.” Il professor Zanini ha quindi fatto un plauso alla traduzione e alla messa a disposizione di questa parte di pensiero di Adam Smith.
“Adam Smith a volte rappresenta lo stereotipo dello studioso distratto e un pochino fuori dal mondo, ma quando si leggono le lettere si vede, invece, quanto fosse coinvolto con la comunità politica del tempo, non solamente in Gran Bretagna, ma in Europa in generale. Si apre un ventaglio di contatti che poi sono fatti di tanti dettagli importanti.” La professoressa Paganelli ha messo in rilievo i dettagli come studioso, che altrimenti nessuno potrebbe percepire. La corrispondenza è effettivamente una finestra per capirlo meglio, come persona e come studioso.
“Un pensatore ricchissimo di argomenti che si mostra in diverse parti del suo lavoro. In queste lettere vi sono anche delle componenti – ha detto Maggi – dell’Adam Smith teorico.”
“Adam Smith è comunque inserito in un ambiente Whig che dobbiamo conoscere per capire come mai nelle lettere emerga che non si sentiva esattamente a suo agio, allo stesso modo, il frequentare il Circolo degli intellettuali che avevano una certa caratura, resta testimoniato in queste epistole. Allo stesso modo leggendo i singoli passaggi delle lettere di comprende meglio, intuendo che probabilmente l’influenza del contesto europeo non è secondaria, non è conflittuale.” Simon vede in queste righe una sempre maggiore sensibilità al concetto riformativo e all’illuminismo, le fonti devono sempre avere una base storica.
Il dott. Maggi ha preso parola, avendo curato la traduzione del testo, per sottolineare le consapevolezze politiche dell’autore, il suo pensiero sul colonialismo, il suo rapporto con studiosi contemporanei. Il suo carattere emerge chiaramente e con grande sorpresa emergono le sue caratteristiche critiche e il suo carattere.
Durante la serata è emerso un interessante dibattito a cui si rimanda la visione, il libro presentato è già disponibile da acquistare, anche on line.
MC

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