Pierre Boulez, scomparso il 5 gennaio a Baden Baden all’età di 90 anni, ha dedicato una intera carriera all’affermazione della Nuova Musica, esponente di punta di quella seconda avanguardia che ha decretato la fine dell’era Schönberg.
Boulez ha contribuito alla diffusione della musica contemporanea attraverso la sua poliedrica attività di direttore d’orchestra, compositore, saggista e organizzatore. L’eredità che lascia al mondo musicale è di enorme portata.
La Filarmonica della Scala, che fin dagli esordi si dedica alla produzione musicale dell’ultimo secolo e dei contemporanei, desidera rendere omaggio a una delle figure più importanti della storia della musica dell’occidente, la cui presenza sul podio dell’orchestra risale al 2009, quando Pierre Boulez è ospite al Teatro alla Scala con Maurizio Pollini per un concerto interamente a Bartók (sui leggii Sei pezzi op. 12, Concerto n. 2 e Il mandarino meraviglioso). Il concerto è replicato un mese dopo, nel novembre 2009, anche alla Salle Pleyel di Parigi con lo stesso successo.
L’attività di Boulez a Milano si è intrecciata sovente con quella di artisti come Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Daniel Barenboim offrendo un contributo determinante allo sviluppo della cultura musicale della nostra città.
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