riduzione per la scena di Stefano Massini
dal romanzo di Magda Szabò
con Alvia Reale e Barbara Valmorin
La porta è un’indagine spietata sul legame che si crea fra due donne diversissime, all’apparenza quasi opposte. Da un lato c’è la scrittrice Magda, agiata e sola, piena di dubbi e sussulti emotivi. Dall’altro lato c’è lei, la cosiddetta “vecchia”: Emerenc, assunta come donna delle pulizie. Emerenc rivelerà fin da subito una personalità singolare, fuori dagli schemi, sarà lei a stabilire le regole, le ore di lavoro e la paga. Grande lavoratrice, silenziosa, emblema dell’ombrosità, eppure impeccabile in tutto quello che fa. Ma soprattutto Emerenc non accetta di condividere niente con nessuno al mondo: mantiene una distanza di sicurezza fra sé e gli altri e non permette ad anima viva di varcare la porta della sua casa. La porta, appunto: un bastione sbarrato perfino agli affetti più cari. Nascondendo cosa?
La porta è un romanzo che ci riguarda, senza eccezioni. Non solo perché nelle sue pagine scorre tutta la storia europea del ‘900, ma soprattutto per quel dire senza mezzi termini – e talvolta con verità insopportabile – quanto sia drammatico cercare un equilibrio fra affetto e premura, fra amare qualcuno e consentirgli di essere se stesso, senza doverlo a tutti i costi “controllare”.
Magda Szabò unanimemente considerata la più importante autrice ungherese contemporanea, è scomparsa nel 2007.
La porta, suo capolavoro, libro straziante e bellissimo trova finalmente un approdo scenico anche in Italia, dopo i successi che l’hanno caratterizzato all’estero. Motore di questa appassionata iniziativa è Barbara Valmorin, che proprio dalla Szabò ha ricevuto l’investitura – umana e artistica – per portare in scena il testo: ne nasce un’inedita alchimia fra due attrici (Alvia Reale nel ruolo della scrittrice) e il drammaturgo Stefano Massini a cui è stata affidata la versione teatrale.
Botteghino:
dal martedi’ al venerdi’ dalle 9 alle 21.30 orario continuato
lunedi’ dalle 9 alle 18,00