72 anni di storia e 2.000 di tradizione

di ELISA PALMIERI

L’8 novembre scorso è stato festeggiato il settantaduesimo anniversario dalla fondazione del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. La cerimonia si è svolta presso le Scuole Centrale Antincendi di Roma Capannelle con l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e i sottosegretari all’Interno Michelino Davico, Sonia Viale e Guido Viceconte.

Maroni che ha ringraziato Napolitano «per aver voluto rendere concreta testimonianza dei sentimenti di affetto che il Paese nutre per il Vigili del fuoco», ha inteso testimoniare il proprio apprezzamento ai Vigili «che sono ora impegnati senza sosta nei soccorsi alle persone colpite dai nubifragi. Sono stati fatti 3.500 interventi, con 600 unità operative e migliaia di uomini e mezzi in cinque regioni. E’ – ha sottolineato il ministro dell’Interno – un vero record di efficienza e solidarietà».

La storia dei Vigili del Fuoco affonda le radici in un profondo passato, già nel VI° secolo d.C., infatti, l’imperatore Augusto crea la militia vigilum. Qualche secolo più tardi, nel 1938, il nome di “Pompiere”, di origine francese e presente nella memoria comune, viene abbandonato per quella di “Vigile del Fuoco”, a ricordo dei Vigiles dell’antica Roma. In seguito, nel 1939, divengono Corpo Nazionale alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno con la capacità di muoversi sull’intero territorio nazionale in caso di emergenza. Dal dopoguerra a tempi più recenti il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono pronti quotidianamente a situazioni d’emergenza e presenti in operazioni di soccorso laddove si verifichino disastri ambientali. La capacità e caparbietà che li contraddistingue li ha resi indispensabili anche oltre i confini nazionali.
Per questi motivi Roberto Maroni ha assicurato, inoltre, di non apportare tagli economici, tutt’altro c’è l’intenzione di rafforzare il Corpo Nazionale con più sovvenzioni.

Per questi motivi il Capo dello Stato ha consegnato nel corso della cerimonia 4 medaglie al Valor Civile. La medaglia d’oro alla Bandiera del Corpo Nazionale per i venti anni di attività, dal 1992 al 2011, durante i quali i Vigili del Fuoco si sono particolarmente distinti nell’attività di soccorso alla collettività, come dimostrato anche in questi giorni dal grande lavoro svolto nel Paese presso le popolazioni colpite dall’emergenza alluvione. La medaglia d’argento al Merito Civile alla Bandiera del Corpo – per l’opera straordinaria di soccorso prestata in occasione degli eventi alluvionali che hanno colpito la provincia di Messina nei primi giorni di ottobre del 2009 – e altre due medaglie, una d’argento alla memoria del Vigile volontario Massimo La Scala, che ha perso la vita durante un intervento di soccorso, ed infine una medaglia di bronzo al Coordinatore Elio Fabris, per aver salvato una donna caduta in acqua con la propria auto.

Una giornata calda, seppur con qualche soffio di vento in più del previsto, ha visto concludersi la cerimonia, a tratti commovente, con un breve saggio dei Vigili del Fuoco per celebrare la bandiera italiana.

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