Dopo il debutto a Salisburgo, il maestro Riccardo Muti sul podio del Ravenna Festival con un gioiello ritrovato del compositore della Scuola napoletana. In primavera il melodramma andrà in scena a Madrid, dove fu composto nel 1826.
In un’edizione del Ravenna Festival all’insegna della fiaba, Riccardo Muti dirige I due Figaro o sia il soggetto di una commedia, opera riscoperta di Saverio Mercadante. L’autore la compose a Madrid, tra il luglio e l’ottobre del 1826, su libretto di Felice Romani (il librettista della Norma di Bellini), scritto originariamente per La Scala e portato in scena nel 1820 nel teatro milanese con le musiche di Michele Carafa. I due Figaro di Mercadante fu rappresentata a Madrid solo diversi anni dopo la composizione, nel 1835, e non arrivò mai sulle scene italiane.
Oggi quel titolo emerge dall’oblio, ultima tappa del pluriennale progetto di Muti sulla “Scuola napoletana”. L’allestimento è una coproduzione internazionale alla quale partecipano il Ravenna Festival, il Salzburger Festspiele e il Teatro Real de Madrid, basato sull’edizione critica, a cura di Paolo Cascio e Víctor Sánchez Sánchez (UT Orpheus Edizioni), della partitura originale conservata nella Biblioteca Municipale di Madrid.
La commedia si potrebbe definire un sequel delle vicende di Figaro narrate da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais nel Barbiere di Siviglia (Rossini) e nelle Nozze di Figaro (Mozart). Si basa sul topos operistico dello scambio di persona: un falso Figaro, Cherubino, tenta di sventare le macchinazioni di quello vero, in una serie di numerosi ribaltamenti di situazione. Dal punto di vista stilistico, caratteristica distintiva dell’opera è il suo “colore spagnolo”, dovuto all’inserimento di movimenti di danza come il bolero e il fandango.
I due Figaro arriva al Teatro Alighieri il 24 e 26 giugno, dopo il Festival di Pentecoste di Salisburgo e prima della tappa conclusiva di Madrid, nella primavera dell’anno prossimo, con la regia di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco e i costumi di Jesus Ruiz; movimenti coreografici di Nuria Castejon; luci di Eduardo Bravo.
Muti dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il Vienna Philharmonia Choir è diretto dal maestro Walter Zeh. I cantanti sono Antonio Poli (Conte di Almaviva), Asude Karayavuz (La Contessa), Rosa Feola (Inez), Annalisa Stroppa (Cherubino), Mario Cassi (Figaro), Eleonora Buratto (Susanna), Anicio Zorzi Giustiniani (Torribio) e Omar Montanari (Plagio).