di GIULIA TRONCON
Mi chiamo Giulia Troncon e ho 18 anni. Il mio è un tentativo di aprire gli occhi, cercare di far capire quanto una legge non approvata possa influire nella quotidianità di giovani malate come me. Parlo della legge 580-bis, che tratta del reato di istigazione all’anoressia che è stata presentata il 28 novembre 2008 e poi assegnata il 18 marzo 2009 alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, ma il cui esame, ad oggi, purtroppo non è ancora iniziato.
Sono ormai più di 300.000 i siti a favore dell’anoressia e della bulimia. Basta digitare le parole ANA, MIA e THINSPIRATION (inspirazione alla magrezza) e la straordinaria rete internet indirizza in un mondo dove la sofferenza e la morte diventano filosofia. Sono blog creati da ragazze malate di disturbi alimentari, di tutte le età che creando blog e forum si spalleggiano l’un l’altra a proseguire il loro “cammino verso la magrezza” dandosi consigli su come evitare i pasti, vomitare, abbuffarsi di nascosto. In poche parole su come distruggersi a vicenda. Ma non c’è alcuna cattiveria in queste ragazze. Chiedono aiuto nel modo malato che hanno sempre conosciuto.
Le ragazze pro ana e le ragazze con questa patologia non riescono a dare un nome al proprio dolore e lo scaraventano su cibo e corpo, ma sono solo capri espiatori. E spiegano la voglia di assottigliarsi sempre più per assomigliare a Nicole Richie. Ma c’è tanto, tanto altro dietro ad un apparente capriccio. Un infinito mondo irrisolto che vien mostrato in blog colorati che alternano la nera disperazione ai più dolci e disparati nomignoli.
La cosa più terrificante è che mentre alcuni Paesi hanno detto basta come la Spagna ( l’agenzia per la qualità di Internet ha ottenuto da Microsoft la chiusura di blog che incitavano all’anoressia e alla bulimia) e la Francia (chi diffonde informazioni sui metodi più efficaci per rifiutare il cibo è perseguibile per legge: carcere fino a due anni e multe fino a 30mila euro), in Italia tutto questo massacro on line è legale.
Infatti a differenza della pedofilia, l’anoressia è una malattia e non costituisce di per sé un reato, neppure quando sconfina nell’autolesionismo. La legge 580bis permetterebbe di eliminare ogni forma di sito
pro ana, inducendo così chi ne soffre non a dare sfogo al proprio malessere in siti internet con persone altrettanto malate come loro, ma ad aiuti veri. Internet favorisce la conoscenza di malattie e trattamenti per curare i disturbi alimentari e Chi naviga in preda alla disperazione non dovrebbe mai più trovare in giro in internet siti pro ana, ma piuttosto siti che trattano di ciò che davvero è questa malattia.
Chi è disperato ha il diritto di trovare un aiuto vero (link di percorsi di cura, psicologi o magari anche blog di ragazze che però si sostengono a vicenda nella lotta verso la vita, ma soprattutto che sono in cura). Tengo a precisare che questi siti non sono la causa di anoressia o bulimia (altrimenti, chiunque sarebbe malato), ma di sicuro non migliorano l’ossessione della patologia e le strutture mentali di individui già fragili e più sensibili del dovuto..
Vengono rafforzati la competizione, l’ascetismo, i comportamenti autopunitivi e l’ossessione per l’autocontrollo. E in tutto questo il messaggio che viene trasmesso è che “si dimagrisce” per diventare modelle. Davvero ad oggi ancora si crede che una malattia che porta sempre più alla morte sia causata dalla moda o da thinspiration varie? Mi sembra molto riduttivo e molto triste vedere tanto dolore ridotto così superficialmente. L’adesione a questa identità, Pro Ana, può comportare un accentuarsi del rifiuto delle cure, poiché nelle terapie, l’identità anoressica è patologica.
E’ un bisogno che hanno tutte coloro che sentono la propri a patologia non riconosciuta dalla società, una società che dimostra spesso di non essere in grado di capire e accogliere. Ed è a questa stessa società a cui faccio appello, o meglio, mi rivolgo a chi essendo in politica e al ministero potrebbe fare qualcosa nel concreto eliminando parte del problema alla radice. Sono patologie cariche già di per sé di traumi e sofferenze, perché non eliminare almeno questo tipo di sofferenza e velocizzare il processo di autoconsapevolezza di avere un problema e finalmente curarsi?
Diamo peso a questo disagio, perché esiste e ormai è impossibile chiudere gli occhi davanti a tutto questa distruzione. Diamo peso a tutto ciò, per evitare che quel che oggi è un mondo patologico diventi prima o poi un’eclatante normalità.
*una ragazza in cura a Mondosole di Rimini (prevenzione e cura di anoressia e bulimia)
E quindi le ragazze che invece sono disperate in senso opposto e VOGLIONO affogare nella loro malattia cosa devono fare? E’ uno sfogo ENORME avere un blog nel quale parlare dei propri disturbi, qualsiasi essi siano. “Istigazione”, secondo me, è quasi obbligare qualcuno ad essere/fare qualcosa. I siti di cui parli sono solo informazione per chi cerca aiuto in modo malato, la malattia, quindi, c’è già! E che siano siti, o libri, o esperienza a dare informazioni su come morire nel modo migliore non fa differenza. Non vedo perchè, allora, si dovrebbero chiudere quei siti.
Potremmo anche rendere illegali i libri che parlano dell’anoressia, oppure il libro “Magre da morire” che RIPORTA PAROLA PER PAROLA alcuni post dei blog pro-ana, mettendoci addirittura consigli per mangiare meno, per vomitare meglio e per dimagrire. Io, molte informazioni, le ho avute da quel libro e da lì ho cercato qualche sito. FIGURIAMOCI.
Carissima Indignata,
l’invito, anche tramite legge, a chiudere quei siti nasce proprio per combattere il bisogno malato di cercare una traccia di autorizzazione per continuare a percorrere una strada senza uscita. Come dice Giulia nell’articolo: “Tengo a precisare che questi siti non sono la causa di anoressia o bulimia (altrimenti, chiunque sarebbe malato), ma di sicuro non migliorano l’ossessione della patologia e le strutture mentali di individui già fragili e più sensibili del dovuto..”
Esistono blog che ‘istigano’, altri che sono usati per sfogarsi. Per uscirne.
Provo a rispondere alla tua domanda. L’ossessione alla magrezza è una richiesta di attenzione.
Se ci pensi, si è così forti da lasciarsi morire in modo orribile anzichè dare libero sfogo alle parole, ai propri sogni e desideri sul futuro.
Distratti, direi, da altro. La vita è una splendida sfida e mettersi in gioco per spuntarla fa scorrere l’adrenalina sottopelle.
Se ripassi da qui sarà un piacere leggerti con i tuoi veri contatti.
^_^
Carissima “indignata”,
io penjso che chi vuole affogare nella propria malattia è tristemente liberissimo di farlo ma non facendo affogare con se altri (volutamente o involotariamente). Si,ce ne sono tanti di libri o blog che parlano di anoressia ama bisogna vedere come ne parlano e lo spazio che lasciano ai vari confronti malati.Non è che servono siti o libri pro o contro,ma che sappiano spiegare davvero e prevenire questi disagi descrivendoli per ciò che davvero sono…e come hai già detto tu,certe cose colpiscono solo a chi già è dentro al problema o ne è predisposto…anche approvando la legge,le ragazze continueranno a parlarne,certo. ma non sarà più così diffuso. so benissimo che chi ci va ha bisogno di sfogo e di alleviare le sofferenze,o meglio si illude di alleviarle così….ma sono proprio queste persone che avrebbero bisogno che questi blog venissero chiusi! E guarda caso sono le le prime che non vorrebebro chiuderli! Se non facessero loro così male e come dici tu “non cambierebbe niente” non avrebbero così resistenze a toglierli! perchè se questi blog ci sono o meno la vita di queste ragazze cambia eccome,così’ come un tempo cambiava la mia!!!!
. E vuoi mettere di digitare la parola anoressia e trovare degli indirizzi di centri di cura piuttosto che consigli su come vomitare o come dimagrire? Non guariranno al solo sguardo di quel sito,questo è ovvio. ma di sicuro non saranno spinte e incentivate a continuare….e secondo me è assurdo che certe cose in italia ancora ad oggi non siano illegali…non ci si dovrebbe porre neanche il problema…ma purtroppo come vedo costantemente è ancora così…
E poi sono d ‘accordo che gli sfoghi posso essere anche utili,ma non in questo modo. Quelli dei blog pro ana sono sfgoghi fini a se stessi,o meglio che come fine hanno l’autodistruzione. certi tipi di sfoghi andrebbero fratti da un terapeuta,non su internet e per di più su un blog. Li,per quanto la sofferenza sia infinta essa viene così molto sminuita. La sofferenza,le parole hanno un enorme valore e un enorme peso. ed è ora di dargli quello giusto.
a presto,
Giulina
Se non avessi avuto persone che ho conosciuto tramite siti pro ana non so ora che fine avrei fatto.. Sono malate, ma sono persone con una sensibilità non umana, se non mi fossero state vicine loro e avessi sperato nell’aiuto di chi fisicamente è con me chissà come sarei ridotta.
Queste cose che scrivi, ti invito a pensarle e a tenertele per te, tra il tuo bagaglio di esperienze personali. Solo perchè tu hai conosciuto persone meravigliose tramite siti pro ana non significa che questi siti debbano rimanere aperti. Nessuno ha messo in discussione la sensibilità di queste ragazze…la loro sensibilità, ti sbagli, è umana, non si parla di alieni. Sai quante persone meravigliose e sensibili ho conosciuto io INVECE tramite la terapia, i ricoveri e i blog d’aiuto e d’ascolto? Questi siti, questi blog, vanno chiusi al fine di tutelare chiunque ci sia dentro, chiunque ci stia entrando, chiunque ci stia uscendo. E chiunque li sostenga, è ancora più malato di chi li scrive.
Grazie Giulia delle tue parole e della tua voce, un abbraccio
Indignata, ma vaffanculo và!
Bravissima Giulia, sia per quello che hai scritto sia per il come sei davvero eccezionale.
Volete morire? Mi si spezza il cuore, davvero perché ci sono passata ma nel momento in cui volete trascinare nel vostro vortice malato altre ragazze invece di trasmettere un messaggio positivo e un invito a curarsi e guarire come dovrebbero fare tutti i siti che parlano i dca, per me siete da censurare. È equiparabile all’istigazione l suicidio.
Anna visita un centro per i disturbi alimentari e vedrai quante persone meravigliose e super sensibili (non ci si ammala di dca se non si è molto sensibili) con la differenza che si curano riconoscono di essere malate e si impegnano per star meglio non per star peggio.