In occasione della giornata mondiale dei Diritti dell’Infanzia, celebrata il 20 novembre per ricordare che esattamente 20 anni fa [20 novembre del 1989] la Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ci piace rielencare i dieci diritti fondamentali: uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero.
di PAOLA FERRARIO
Il dolore portato dentro, nascosto delle volte anche ai propri genitori.
Andare avanti, crescere e vivere una vita normale o almeno tentare, perché un trauma così grave arriva per fino sin dentro l’anima, la trafigge, la distrugge, e ci si ritrova a vivere come bambole senza vita.
Stiamo parlando degli abusi sessuali sui minori. Quel genere di azioni per cui tutti proviamo disprezzo ed allo stesso tempo sollievo perché quasi sempre capitano lontane dalle nostre realtà familiari.
Come nel caso di Savona, la componente più piccola della famiglia viene varie volte abusata dal fidanzato 21enne della sorella maggiore. Scoperto dalla madre viene subito arrestato sfuggendo così al linciaggio da parte dei parenti della piccola.
Si, perché oramai a momenti non ci si può più fidare di nessuno.
Vicini di casa, parenti, amici di famiglia o perfetti sconosciuti incontrarti per caso.
Questi carnefici si nascondono in mezzo a noi, vivono una vita tranquilla e soprafatta dalla routine
quotidiana come la nostra e la maggior parte delle volte non sono a conoscenza del loro disturbo grave.
Queste persone vanno internate e curate in modo da non essere più un pericolo per nessuno.
Dopo un abuso si ricorre quasi sempre ad uno psicologo che aiuta ad elaborare la sofferenza e ad alleviarla aiutando a ritornare alla quotidianità di sempre.
Ma non sempre la terapia porta a risultati concreti e positivi.
Certe vittime una volta diventati adulti non riescono più a lasciarsi andare con i propri compagni e ci si ritrova a chiedersi se sia possibile soffrire così, dopo tanto tempo?
Credi che si possa andare serenamente incontro all’amore e a tutte le altre gioie della vita con dentro quel senso di vergogna ingiustificata che ti obbliga a nasconderti, a sentirti sporco e colpevole.
Si tenta di dimenticare e insieme a quel tentativo fallimentare arrivano sempre più ricordi carichi di particolari che ti fanno sprofondare in un baratro che quasi sempre non ha vie di uscita.
Quella macchia, quel dolore deve uscire da dentro, esplodere fuori: occorre spiegare a quei bambini divenuti ormai adulti che loro non hanno colpa e che dovrebbero smettere di provare quel senso di vergogna ingiustificato perché purtroppo sono solo vittime di un atto odioso e crudele di cui non si ha colpa.